martedì 3 settembre 2013

I maestri di Leonard Cohen

Leonard Cohen (Montréal, 1934): poeta, scrittore, musicista, compositore, cantante.

Di famiglia ebraica (in lingua ebraica cohen significa sacerdote), inizia la sua attività come poeta e romanziere, e successivamente diventa celebre come musicista. Molto conosciuto in Italia il suo brano Suzanne, del 1966, (http://www.youtube.com/watch?v=otJY2HvW3Bw), magistralmente tradotto ed interpretato da Fabrizio De Andrè (http://www.youtube.com/watch?v=wupQlaPzGfE).



Leonard Cohen fu anche monaco Zen: ricevette l’ordinazione nel 1996, presso il Mount Baldy Zen Center, a 200 km da Los Angeles, con il nome di Jikan, il silenzioso. Lì trascorse alcuni anni, accanto al suo maestro, Sasaki Roshi.

Il Mt. Baldy Zen Center
A proposito di questa sua esperienza scrisse questi versi:

Mi sono rasato il cranio
mi sono vestito
dormo nell’angolo di una baracca
in montagna a duemila metri
Qui è piuttosto lugubre
se c’è una cosa di cui non ho bisogno
è un pettine

Leonard Jikan Cohen
Ma qui vogliamo proporre alcuni scritti di Cohen dedicati alla figura del Maestro, in quanto persona, ruolo, o assenza di ruolo, non-persona.

Il primo è un brano in prosa, che precede di circa 10 anni la sua esperienza con lo Zen, e fa parte della raccolta “Libro della misericordia” (1984), che egli stesso definisce “un libro segreto, per me; una sacra conversazione privata”, e che non è azzardato paragonare ai Salmi biblici.

Scrive (canta?) Cohen:

Il mio maestro mi ha dato cose che non mi servono, mi ha detto cose che non ho bisogno di sapere. A caro prezzo mi ha venduto acqua in riva al fiume. Nel bel mezzo di un sogno mi ha condotto gentilmente a letto. Mi ha sbattuto fuori quando strisciavo per terra, mi ha accolto quando ero in casa. Mi ha mandato dai grilli quando dovevo cantare, e quando cercavo di starmene da solo mi ha costretto in una congrega. Ha stretto i pugni e mi ha plasmato a forza di botte. Ha vomitato disgustato quando mi gonfiavo senza saziarmi. Ha affondato i suoi denti di tigre in tutto ciò che mi apparteneva e che mi rifiutavo di rivendicare. Mi ha guidato tra i pini a velocità incredibile verso il regno in cui ho abbaiato con un cane, mi sono mosso furtivo con le ombre, e mi sono buttato di sotto da un punto di vista. Ha lasciato che diventassi lo studioso di un amore che non sarei mai stato capace di dare. ha Tollerato che giocassi all’amico con il mio amico più sincero. Quando ha avuto la certezza della mia incapacità di emendarmi, mi ha scagliato oltre il recinto della Torah”.

I versi successivi appartengono invece al “Libro del desiderio”, un libro di disegni e poesie che Cohen iniziò a comporre durante il soggiorno sul Monte Baldy. Qui scrisse al Maestro queste parole:

Caro Roshi,
mi spiace non poterti
aiutare ora, perché
ho conosciuto questa donna.


Ti prego di scusare
il mio egoismo.


Ti mando molti Auguri
di Buon Compleanno,
il mio profondo affetto
e il mio rispetto.


Jikan
il monaco inutile
si inchina



Ed ha anche scritto, in una poesia intitolata “Roshi”:

Cosa dicesse esattamente

io non l’ho mai capito

ma ogni tanto
mi sorprendo
ad abbaiare col cane
o a curvarmi con gli iris
o a dare in altro modo

il mio piccolo aiuto

E ancora, in "Roshi a 89 anni":

Roshi è molto stanco
si è sdraiato sul letto
Ha vissuto col vivente
ed è morto col morto
Ma adesso vuole un altro drink
(avranno mai fine, le sorprese?)
Lui fa la guerra alla guerra
e fa guerra alla pace
Nella stanza del trono è seduto
nel suo grande Aspetto Originale
e fa guerra al Niente
che al suo posto ha Qualche Cosa
Il suo stomaco sta benone
le prugne il loro effetto l'hanno fatto
In Paradiso non ci andrà nessuno
e non c'è più nessuno giù all'Inferno



Gli scritti di Cohen sopra citati, come pure il disegno, sono tratti dai seguenti volumi:

Leonard Cohen, Libro della misericordia, Ed. minimum fax 2013
Leonardo Cohen, Il libro del desiderio, Ed. Oscar Mondadori 2008.



1 commento:

  1. Mi e' sempre piaciuto Leonard Cohen. Purtroppo in passato non mi sono mai fermata a "leggere" le sue canzoni o poemi! Grazie Mauro

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